30/12/2010
CIRCOLARE DEL MINISTRO DEL LAVORO N. 42 DEL 9 DICEMBRE 2010 – SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO. INZIATIVE RELATIVE AGLI APPALTI AVENTI AD OGGETTO ATTIVITA´ MANUTENTIVE E DI PULIZIA CHE ESPONGONO I LAVORATORI AL RISCHIO DI ASFISSIA O DI INTOSSICAZIONE DOVUTA AD ESALAZIONE DI SOSTANZE TOSSICHE O NOCIVE.
In relazione alla “lunga serie di infortuni mortali verificatisi negli ultimi anni” il Ministro ritiene che ci sia “una forte esigenza di pianificare una specifica azione di monitoraggio e controllo degli appalti di servizi aventi ad oggetto attività manutentive o di pulizia in aree confinate (silos, pozzi, cisterne, serbatoi, impianti di depurazione, cunicoli, gallerie ecc.), appalti che maggiormente espongono al rischio in esame personale di aziende non necessariamente preparato ad affrontare tali specifiche evenienze”. Pertanto si individua un percorso che attraverso la realizzazione di determinati interventi promuove specifiche iniziative di tutela, coinvolgendo le strutture centrali e periferiche delle amministrazioni pubbliche, le regioni e le parti sociali. In particolare è fondamentale “promuovere una specifica azione finalizzata ad individuare, monitorare e controllare gli appalti di servizi aventi ad oggetto attività manutentive o di pulizia su aree confinate (silos, pozzi, cisterne, serbatoi, impianti di depurazione, cunicoli e gallerie ecc.), appalti che maggiormente espongono, al rischio in esame, personale non sempre preparato ad affrontate tali specifiche evenienze”.Gli esiti del monitoraggio saranno usati per la verifica: * della corretta e completa elaborazione del DUVRI da parte delle aziende committenti; * delle misure di prevenzione protezione previste per effettuare l’intervento lavorativo; * dei contenuti e della effettiva formazione/informazione dei lavoratori delle aziende appaltatrici su rischi interferenziali della attività svolte; * dell’efficienza del sistema organizzativo dell’emergenza.L’attività di monitoraggio sarà curata sia dal coordinamento tecnico delle regioni sia dalla Direzione generale per l’attività ispettiva.
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